di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.

giovedì 27 dicembre 2012

altre risa di Dioniso in forma di musica.

https://www.youtube.com/watch?v=yVDUTX3g94A

Dialogo fra il Piccolo Sè e il Grande Sè (Mantra).

http://www.youtube.com/watch?v=HRVVOZ_NRX0&feature=share

un pezzo erasmiano dal più grande rockettaro della storia!!!!!!

https://www.youtube.com/watch?NR=1&v=7v8zxoEoA_Q&feature=endscreen

scenari apocalittici?

http://www.youtube.com/watch?v=bH3Vwej4o74&feature=youtu.be

martedì 25 dicembre 2012

Rock a Natale.

Slash si conferma come uno dei più grandi chitarristi rockettari sulla scena, se con rock si intende quello stile musicale semplice, scarno, essenziale, ma sempre vivo libero tosto e forte, che sulla base dei soliti 4 accordi ti inventa melodie e ritmi sempre nuovi che ti alzano il tasso di adrenalina, ti frantumano tante menate mentali, ti deflagrano malumori, ti reinnescano la miccia della voglia di vivere, ti divampano corpo e anima, e ti ribaltano la giornata e l'umore, di solito (almeno per me) in positivo.

Ottima anche la voce di Myles Kennedy!

https://www.youtube.com/watch?v=d0yVAFcrHX4

lunedì 24 dicembre 2012

"Dove tutto è enigma (storia, natura, cosmo) la certezza dell'insolubilità pone un invisibile seme di speranza." (Guido Ceronetti, da Insetti senza frontiere)

Natale e Deserto.

http://ettorefobo.blogspot.it/2012/12/il-natale-oggi-secondo-umberto.html


Questo il mio commento alle parole di Galimberti sul Natale nella società post-cristiana citate da Ettore Fobo:




Più di tutto mi ha interessato questo aspetto del Natale come catalizzatore, condensatore, provocazione, inceppo, spiazzamento, deragliamento dai soliti binari, che ci riporta volenti o nolenti di fronte a noi stessi, al di fuori della frenesia quotidiana e dalla vita di tutti i giorni, normalmente spesso percepita come ovvia, scontata, come l'orizzonte nel quale ci muoviamo, quotidianità consumistica rassicurante. Il Natale ci porta via dal tran tran quotidiano e ci sposta, ci trasla verso la via della ricerca del senso, quindi anche della consapevolezza dell'assenza di senso, del paesaggio deserto, del vuoto in cui ci ritroviamo senza più niente da dire o da pensare ("Or as, when an underground train, in the tube, stops too long between stations
And the conversation rises and slowly fades into silence
And you see behind every face the mental emptiness deepen
Leaving only the growing terror of nothing to think about", T.S. Eliot, Four Quartets) e degli interrogativi esistenziali a questa connessi. E in questo deserto ci scontriamo anche con l'assenza di nascite miracolose, cioè col tradimento, la totale scomparsa della civiltà cristiana, divorata dal Moloch della civiltà consumistica, alla prima contrapposta. E se proviamo a pensare ale antiche feste pagane del solstizio e della rinascita del Sole (la festa del solstizio di Yule per i Celti, per esempio) può essere certo molto suggestivo, ma ci lascia ancora più distanti da un orizzonte di senso applicabile al nostro presente privo di sogni, al nostro deserto privo di quella che Leopardi definiva la "poesia degli antichi", cioè la poesia fatta di incanto, magia, innocenza. Restiamo qui, fra una cena con parenti che non conosciamo e con cui abbiamo poco da spartire, una corsa all'acquisto ai regali, un panettone, una cena fra amici con più silenzio del solito, una messa per alcuni, un programma natalizio insulso in televisione, il rito ormai automatizzato degli auguri, le preoccupazioni per il lavoro che non c'è o che è precario, un presepe con vecchie statuette mezze rotte, oppure con ciarpame di plastica, un albero di Natale striminzito mezzo rinsecchito, oppure tristemente sintetico. E Babbo Natale? E la magia che doveva esserci nella notte di Natale in una qualsiasi famiglia contadina allargata secoli fa, magia densa di mistero, di silenzio, di enigma, di sacralità, di riti condivisi e ricchissimi di intenso, poetico, visceralmente vissuto significato simbolico, di mito che riviveva ogni anno, realmente si reincarnava nella percezione di tutti, portando gioia, amore, consolazione? "O dark dark dark. They all go into the dark,
The vacant interstellar spaces, the vacant into the vacant,
The captains, merchant bankers, eminent men of letters,
The generous patrons of art, the statesmen and the rulers,
Distinguished civil servants, chairmen of many committees,
Industrial lords and petty contractors, all go into the dark,
And dark the Sun and Moon, and the Almanach de Gotha
And the Stock Exchange Gazette, the Directory of Directors,
And cold the sense and lost the motive of action.
And we all go with them, into the silent funeral,
Nobody's funeral, for there is no one to bury.
I said to my soul, be still, and let the dark come upon you
Which shall be the darkness of God. As, in a theatre,
The lights are extinguished, for the scene to be changed
With a hollow rumble of wings, with a movement of darkness on darkness,
And we know that the hills and the trees, the distant panorama
And the bold imposing facade are all being rolled away-" (T.S. Eliot, Four Quartets).


Ma forse proprio il deserto della crisi, religiosa, esistenziale, filosofica, metafisica, sociale, politica, ora anche economica, è lo scenario in cui possiamo spogliarci di decrepite incrostazioni/simulacri/maschere/corazze da società della finzione e dello spettacolo, e ritrovare, una semplicità e un umano silenzio, e valori di mutuo sostegno e amore, che credevamo uccisi per sempre. Il deserto della crisi è, forse, una nuova mangiatoia, di povertà, mistero, nuda semplicità e umanità, Bellezza.




https://www.youtube.com/watch?v=7b4QY1JWs7I

cazzo, meglio di Jimi Hendrix, Santana e i Metallica messi insieme!

puro godimento sonico, a tratti rock furibondo che ti impedisce di restar fermo, a tratti malinconia sottile. a tratti entrambe le cose.


https://www.youtube.com/watch?v=x6Hvdrf--V0

Esercizi di scollegamento e connessione/3.



"Esci dallo stagnamento cerebrale. Evoca pensieri
differenti. Altera il tuo stato di coscienza. Provocati.
Porta la tua mente a nuovi livelli di pensiero."
(Yamada Takumi)



Aggiungo: allenati a scardinare le abitudini.

Se sei un inguaribile ottimista, forse un po' ingenuo secondo alcuni, studiati il Mondo come volontà e rappresentazione di Schopenauer, o almeno leggiti la Genealogia della morale di Nietszche, o, se non sei un gran lettore, leggiti almeno qualche aforisma di Cioran. Potrebbe essere divertente e liberatorio.
Se sei un filosofo del pessimismo cosmico, leggi Louise Hay, obbligandoti a sospendere il giudizio per un tempo che ti appaia al limite delle tue possibilità.
Se sei un sedentario, obbligati ad andare a correre una volta alla settimana, o qualsiasi altra attività fisica che impegni veramente il corpo e faccia sudare.
Se sei un tipo concreto e atletico, legati alla sedia e leggi un libro intellettualmente impegnativo per almeno tre ore.
Se sei un intellettuale, se ti occupi per gran parte del tuo tempo mentale di filosofia o fisica quantistica, costringiti a riparare ogni tanto qualcosa in casa con le tue mani, o ancora meglio: costruisci qualcosa con le tue mani.
Se sei un tipo pragmatico, leggi Novalis o Rilke, studia Platone o Heidegger, vai a una conferenza di storia della matematica o epistemologia dell'astronomia.
Se sei un poeta, vai ogni tanto in discoteca. Potrebbe essere dura, ma magari ti dà del materiale preziosisimo su cui lavorare.
Se sei un discotecaro, vai a fare da solo una passeggiata in alta montagna.
Se pensi che sia giusto "affermare/che l'intelletto ha la colpa di tutto" (Wislawa Szymborska) prova a riflettere su quanti conformismi dagli esiti nefasti ha prodotto nella storia e produce anche oggi la scarsità di un'attenta, cauta, lucida analisi critica.
Se sei un iper-mentale, fai almeno una volta in vita tua un seminario con gli allievi di Osho. Impegnativo, ma salutare sperimentare. 

Ovviamente, sono solo esempi. 

L'obiettivo non è arrivare a chissà quale equilibrio super-partes, omnicomprensivo, capace di superare idiosincrasie, gusti, preferenze, punti di vista. Questo è non solo impossibile, ma anche assurdo, grottesco, disumano, mostruoso. Ognuno ha il carattere che ha. Ognuno trova le sue maniere, ed è giusto che le segua.

Il punto non è questo.

Il punto è semplicemente il fatto che seguire sempre le stesse rotte, mappe, tragitti, consuetudini neurali fa ammuffire il cervello. Ogni tanto, è necessario capovolgere le cose.

Ogni giorno, pensa almeno due cose mai pensate. 

Ogni giorno, fai almeno tre cose mai fatte.

Valgono anche cose banali, non per forza grandi cose. Fare una strada che non hai mai fatto per tornare a casa. Mangiare con la sinistra (o con la destra se sei mancino). Lavarsi i denti senza dentifricio, o senza spazzolino. Pensare a come può vedere il mondo una coccinella.

basta una cosa minima, banale, ma inusuale, e i neuroni si riattivano, il cervello respira, il corpo si risveglia, il cuore batte si sveglia, e noi riscopriamo la meraviglia semplice e divertita dell' abitare in questo misterioso, complessissimo, enigmatico, multisfaccettato universo.


"Dall'avvento della meccanica quantistica, gli scienziati ci hanno detto che poche cose sono come sembrano e nulla è certo. pensa alle possibilità straordinarie che questo comporta: quando nulla è certo, tutto è possibile." (Paul Wilson) 

cometa inquieta - scintilla nella tenebra scavata, smarrita, abissale, nera, fiorita.

A Sacrilegio, mia stella cometa.




http://www.youtube.com/watch?v=QgSihu2QsSU

https://www.youtube.com/watch?NR=1&v=Gvrfwgdj0YU&feature=endscreen


(Molto più bella la versione di Nabil Salameh, ma anche Jovannotti se la cava.)

ps: il titolo del post è una mia poesia di un verso.

sabato 22 dicembre 2012

. , , , , , , , , , , , , , , , ?, , , , , ?, , , , , , !,,,,,,,,,,,,,,,, ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, ,,,, ,,,,,,,,,,,,,,,(il futuro dopo la fine del mondo),

Vi segnalo qualche link.

Parlano, in varia maniera, di possibili maniere creative e concrete di affrontare la crisi, dal punto di vista dei progetti individuali di vita.


http://www.beppegrillo.it/2012/05/passaparola_uff.html

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/17/smettiamo-di-manifestare-non-diamogliela-vinta/417513/

http://animadidiaspro.weebly.com/1/post/2012/11/mercadono.html        (ps: il link contenuto all'interno di questo post del blog animadidiaspro mi sembra che non funzioni bene. Vi consiglio, se siete iscritti a Facebook, di cercare semplicemente "Mercadono" su questo social network; non saprei se sono presenti anche su altre piattaforme o se hanno un sito o blog...)

 http://www.zerorelativo.it/










Solo tre precisazioni:

1) Detesto Beppe Grillo e il suo movimento con un solo leader assoluto, dispensatore della verità rivelata. Meglio i vecchi partiti allora, più democratici sicuramente (per quanto sicuramente estremamente criticabili).
Per quanto i grillisti partano da critiche allo status quo in parte condivisibili, da una insoddisfazione sicuramente più che giustificata, con un'aspirazione al cambiamento per certi versi bella, in molti casi probabilmente sincera. E fra loro ci sono sicuramente molte persone interessanti, sognatori autenticamente in cerca di nuove possibilità. Ma il Grillo fagocita, tritura e traduce tutto ciò nel suo linguaggio pubblicitario/populista fatto di slogan e non di approfondimenti, da guru massmediatico autoreferenziale, autocratico e da capopopolo autoritario e dogmatico.

Ma questi due articoli di Simone Perotti sono bellissimi, a parte il fatto che sono pubblicati rispettivamente sul blog di Beppe Grillo e sul sito del Fatto Quotidiano.

Anche perchè comunque non sono specificamente degli articoli di politica: sono molto meglio! parlano di esistenza, di vita quotidiana, di progetti individuali, di scelte di vita personali - eventualmente condivise da reti più o meno comunitarie.

2) L'articolo sul blog di Grillo è estremamente interessante. Mi viene solo da aggiungere che secondo me questo discorso non va inteso come una rinuncia ad avere fonti di reddito (cosa impossibile nella nostra società, a meno di scelte radicali, comunitarie e ai margini della società - cosa che per esempio a me non interessa). Il punto è semplicemente, invece, che per molti e molte, per moltissime e moltissimi, le fonti di reddito - di fatto - sono diminuite e forse continueranno a diminuire; non sono - di fatto - costanti; e quindi non sono adeguate ad una vita concepita nella "vecchia" maniera fatta di lavoro stabile con stipendio più che sufficiente - sanità pubblica - scuola pubblica - diritti sociali - sussidi in caso di difficoltà - pensioni - consumismo - vita di bisogni consumistici che si generano a catena gli uni con gli altri in una successione infinita. Tutto questo non esiste più. Io spero che ci sia un'inversione di rotta, sia come ripresa economica che come ritorno ad un welfare state decente, ma questo rimane un'incognita. Quindi perchè non attrezzarsi a sopperire alla relativa scarsità di reddito con autoproduzioni, autocoltivazioni, reti di scambio di servizi, reti di baratto, dimensioni magari che sappiano conciliare l'individualismo, il suo senso di responsabilità e il suo valore non trattabile della libertà personale, con ritrovate dimensioni (parzialmente) comunitarie?




E, soprattutto, la cosa più importante: perchè non approfittare del tempo giocoforza ritrovato, nella scarsità del lavoro, nei momenti di disoccupazione temporanea, per riscoprire e coltivare con passione e duro lavoro (investendo tempo e energie in maniera organizzata e massiccia) le nostre passioni più autentiche, facendole diventare, inoltre, o delle seconde fonti di reddito, oppure una forma di creatività o abilità o produzione artigianale per esempio da scambiare in queste reti solidali?

3) bella l'idea del Mercadono!

venerdì 21 dicembre 2012

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“ La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere 'superato'.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. L' inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita.
Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo.
Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla."
Albert Einstein

giovedì 20 dicembre 2012

protegge gli ospiti come i viandanti.

http://www.youtube.com/watch?v=Cr-tpZgavEo

Una poesia di Mariangela Gualtieri.

                                                                                             nescio qua dulcedine laetae
                                                                                     allegre di non so che dolcezza
                                                                                                                    VIRGILIO


 Le api tessevano
di miele un'invisibile rete.
Vibravano accese.
Le abbiamo viste palpitare nervose
volarci intorno, attaccare
le nostre mani indiscrete -
frugavamo nelle trame misteriose
dell'alveare. Le api a me parevano
discese dalla mente prodigiosa
d'un animale celeste

a me parevano cantare
una musica di grandi sfere
disegnare il sigillo della voce
che le ha create. Le api sono simili
alle stelle, se le guardo per bene
se le adoro, in quel loro
essere di polvere d'oro, in quella
loro movimentata luce.

                                                                                                          ad Alessandra B.


(dedica dell'autrice).

da Mariangela Gualtieri, Bestia di gioia, prima parte: Naturale sconosciuto.

le tele dell'Universo.

"Praticamente tutti gli uomini hanno la sensazione che la realtà sia più vasta di ciò che appare a prima vista.
Tra le nebbie dei nostri ricordi più ancestrali, sappiamo di avere dentro di noi poteri magici e miracolosi; l’ambiente intorno a noi ce lo ricorda costantemente. La scienza moderna ha dimostrato, al di là di ogni dubbio, che la “materia” quantistica di cui siamo fatti si comporta in modi apparentemente miracolosi. Se le particelle di cui siamo composti possono comunicare istantaneamente tra loro, essere in due luoghi allo stesso tempo, guarire spontaneamente e perfino cambiare il passato attraverso scelte operate nel presente, anche noi possiamo le stesse cose. L’unica differenza tra noi e quelle singole particelle è che noi siamo composti da molte particelle tenute insieme dal potere della consapevolezza.
I mistici antichi ricordavano al nostro cuore (e la scienza moderna lo ha dimostrato alla nostra mente) che la forza più potente dell’universo sono le emozioni presenti all’interno di ciascuno di noi. E questo è il grande segreto della creazione stessa: il potere di creare nel mondo ciò di cui nella nostra immaginazione siamo convinti. Forse sembra troppo semplice per essere vero, ma sono convinto che l’universo funziona precisamente così.


(...)


Come gli antichi iniziati avevano scoperto che tutto ciò che occorreva loro per vedere il mondo in modo diverso era una piccola spinta, forse tutto ciò di cui noi abbiamo bisogno è un leggero spostamento per vedere che siamo gli architetti del nostro mondo e del nostro destino, architetti cosmici che esprimono le proprie convinzioni interiori sulle tele dell’universo." (Gregg Braden, da un'articolo comparso in Italia sulla rivista Scienza e Conoscenza)


Prospettiva interessante.

Mi viene solo da aggiungere: se l'Universo è una tela su cui dipingiamo la Vita, la Morte, il Tempo, le Scelte, i Dissidi, le Contraddizioni, gli Enigmi, l'Ombra-Luce, la Vita-Morte-Vita, l'Amore, l'Odio, la Pace, la Guerra, la Felicità, la Disperazione, i Sogni, l'assenza di sogni, paesaggi apocalittici piuttosto che mari aperti con un buon sole caldo e un buon vento nella giusta direzione, in rotta verso isole di sconosciuto benessere, allora l'Arte, in tutti i suoi aspetti, è davvero il linguaggio magico dell'Esistenza.

sabato 8 dicembre 2012

Stranezze, ermetismi, silenzi, alienazioni virtuali.

Questo blog è strano.

Anche i lettori di questo blog sono strani.

Due giorni fa de-crea-zione ha avuto 80 visite, e non è la prima volta che raggiunge cifre così.

Nonostante questo, mai nessuno (a parte la mia ragazza e Ettore Fobo) ha mai lasciato un commento.

E' vero, c'è la moderazione dei commenti: ma questo disincentiva così tanto?

Chiaro, se qualcuno mi insulta o giù di lì il suo commento non sarà pubblicato.

Ma qualsiasi altro commento, in linea di massima, sarebbe pubblicato.

Comprese le opinioni diverse dalla mia, ovviamente (già l'idea di avere un'opinione non mi trova affatto d'accordo) e comprese eventuali critiche (a meno che non siano fini a sé stesse).


Ma forse questo blog è bello - o almeno interessante - così: con la sua stranezza, il suo ermetismo, il suo surrealismo, il suo dadaismo, la sua imperscrutabilità, il suo silenzio.

La sua solitudine.

giovedì 6 dicembre 2012

Psicosuono, eccezionale gruppo prog emergente.




http://www.youtube.com/watch?v=Kd0bU33__Ts


(Stupendo anche il video.)

Rispetto al primo e per ora unico album (da cui è tratto questo video) gli Psicosuono sono cambiati, e secondo me ulteriormente migliorati. Si è aggiunta una eccellente saxofonista, e sono cambiati tastierista, bassista e batterista, tutti eccellenti. Questi ultimi tre elementi poi sono anche degli ottimi musicisti jazz. Il risultato finale, nei concerti che fanno ora, è una straordinaria, ricchissima miscela di elementi diversi. Alla liricità - ora rarefatta poesia ora energico prog rock - alla splendida voce, estremamente espressiva,  e alla splendida chitarra con le sue schitarrate ora rock ora prog ora jazz (anche il chitarrista è un ottimo musicista jazz) si sono aggiunti il calore emotivo dello splendido suono della sassofonista, gli effetti elettronici o le improvvisazioni con suono organo Hammond del tastierista, l'accompagnamento, adesso più ritmico, più variato, improvvisato, a tratti quasi funky, dell'attuale bassista, e i suoi assoli, e l'eccezionale batterista jazz, col suo ritmo preciso, esatto, ora jazz ora rock, estremamente variato, sincopato, e lo spettacolo dei suoi assoli.

Purtroppo con la nuova formazione non hanno ancora registrato.

Qui potete ascoltare tutto il vecchio album, e vedere le date dei loro prossimi concerti.

http://www.myspace.com/psicosuono

http://www.psicosuono.com/site/it.html


Uno dei capolavori del prog rock italiano degli anni '70.

http://www.youtube.com/watch?v=D-y1YPJvu9A

con il tuo branco ai pozzi.

http://www.youtube.com/watch?v=-RR_iRdCtuk

prima stella del corpo di ballo del balletto delle onde.

Io, la vispa Pryntil, dal caschetto malizioso - Nettuno si gettava ai miei piedi, implorando: "Chiamami Nunù!!!!!".

(Vinicio Capossela)


http://www.youtube.com/watch?v=NSVMdift12Q

che tipo giocoso scherzoso scontroso che tipo che coso è l'Oceano oilalà.

Noi vogliamo del rum - rum-rum-rum! - noi vogliamo del rum - rum-rum-rum! - noi vogliamo del rum - rum-rum-rum! - noi vogliamo del rum - rum-rum-rum! - noi vogliamo del rum - rum-rum-rum! - noi vogliamo-

(Vinicio Capossela)

http://www.youtube.com/watch?v=Re5-REUBsXE&feature=fvsr

Interessante romanzo a puntate.

Segnalo questo interessante romanzo - splendidamente scritto - e, almeno per il momento, avvincente - che compare a puntate su questo blog di cose sarde.

Il blog in generale è interessantissimo, gli articoli di ottima qualità toccano temi molto diversi: dall'archeologia nuragica, alla politica, fino appunto agli scrittori emergenti sardi.

Mi sembra poi interessante e innovativo - un tipo di innovazione che sa essere contemporaneamente radicata nella tradizione e aperta al futuro - anche il fatto che il sito è scritto in tre lingue: si alternano articoli in sardo, in italiano e in inglese - come a significare che difendere la propria specificità linguistico-culturale-territoriale non vuol dire essere chiusi al mondo e alla storia.


http://monteprama.blogspot.it/2012/12/arega-pon-pon-1-di-16.html

Articolo/testimonianza/racconto interessante sugli Usa oggi.

Articolo interessante e soprattutto godibilmente narrato, a metà fra inchiesta da inviato e testimonianza personale/racconto letterario, ben scritto e con un ritmo che porta facilmente all'identificazione vivida nel vissuto del narratore.

Parla degli Stati Uniti e delle più importanti vicende lì recentemente successe.
Ha un tono per quanto mi riguarda apologetico fino a tratti al ridicolo - e ugualmente eccessiva e retorica mi sembra l'apologia di Obama e dei Democratici - e, tuttavia, in quanto testimonianza/racconto, rimane godibilissimo ed estremamente interessante. Niente di particolarmente nuovo, nè dal punto di vista informativo nè da quello descrittivo/sociologico, cose sentite e risentite, sui giornali, nei libri, nei film.
Ma tuttavia, resta la freschezza vivida del vissuto dell'autore, resa con la sua ottima scrittura narrativo-giornalistica, grazie alla quale riesce - forse - a farci fare un breve viaggio negli Usa attraverso i suoi occhi - senza dover prendere un aereo e passare dall'ufficio doganale.




http://rinabrundu.com/2012/11/29/guido-mattioni-da-sandy-alla-star-and-stripes-vi-racconto-la-mia-america/

martedì 4 dicembre 2012

Gaia.

Due di notte. Sto morendo di sonno, ma sono assorto nella lettura di un libro estremamente interessante. E' un libro sull'ipotesi Gaia. Un modello scientifico innovatore, proposto da diversi scienziati da molti anni, nel quale per esempio la Terra, chiamata evocativamente Gaia (nome antico della Dea Madre) è vista come un sistema interdipendente di esseri viventi e non viventi in cui le singole parti collaborano attivamente all'equilibrio del tutto. Per questo Gaia può essere descritta come un unico gigantesco essere vivente, del quale le singole parti sono gli organi. Organi che però, esattamente come gli organi che ci costituiscono o che costituiscono un qualsiasi animale, o come le comunità di batteri che ci abitano, hanno una loro libertà e una loro capacità di modificare, attraverso la loro azione, il sistema di cui sono parte. Il disegno d'insieme risulta perciò determinato da una specie di accordo, di risultante di un accordo fra diverse spinte di numerosissimi esseri. Il mondo biologico, quindi, per esempio, e quello umano che ne è parte, non è più visto in termini darwiniani come una lotta all'ultimo sangue per la sopravvivenza in cui sopravvive il più forte, ma, al di là delle apparenze, al di là in realtà soprattutto della vulgata scientifica attraverso la quale percepiamo il mondo, è un mondo in cui la collaborazione e la capacità di agire per un comune scopo, per un superiore equilibrio, di diversi esseri, ha spazio almeno quanto la competizione.
Assonnato, sono però tutto preso da questo mio sforzo intellettuale notturno, concentrandomi per comprendere le diverse implicazioni epistemologiche, politiche, esistenziali di questo modello scientifico: il mondo non è più un meccanismo, una macchina cartesiana che può essere descritta con leggi ferree, attraverso la conoscenza delle quali si può modificare l'ambiente, ma un organismo, in cui ogni minima cosa è interdipendente, legata per la vita e per la morte a tutte le altre; le nostre azioni non possono più essere descritte come atti di volontà autonomi di esseri totalmente distinti dagli altri, ma tutto è molto più strettamente interrelato... le conseguenze politiche, sociali di questo modello, poi, sono profondissime, mettono in discussione il modello capitalista in cui.........
.........a un tratto mi viene in mente una cosa: mentre sto riflettendo su tutte queste importantissime, complesse questioni sul superamento del meccanicismo, alle due di notte, stanco... forse sto trattando me stesso come un meccanismo. Che senso ha?

Chiudo il libro, spengo la luce, vado a dormire.

Sogno.

Sogno un cervello cosmico, che cerca il ritmo del suo cuore.
Il rimbombo assordante di un gigantesco orologio galattico lo distrae continuamente, impedendogli di risintonizzarsi sul suo proprio ritmo naturale.
Il cuore dell'universo, intanto, nel suo buio baratro pulsante, palpita profondo, musicale, vibrante, crepitante, fremente, tremolante, cupo, roco, lento, armonico, indifferente. Il suo battito risuona in ogni interstizio dell'universo, ogni cellula, ogni atomo si muove in sincrono a questo muscolo infinito. Che non ha nessuna consapevolezza di orologi o cervelli, e quindi non si cura di essi.